L’assurdo in questioni di questo genere, risiede nella disonesta intellettuale dei divulgatori delle cose “spirituali” e della quasi totalità delle scuole misteriche. L’oggetto di queste pagine è operativo, nel senso che ciò che pare accademismo poi si riversa inevitabilmente nella pratica.
Molto probabilmente ci fu un tempo prima della storia in cui esseri provenienti da altri luoghi dell’universo giunsero nel nostro pianeta, questi visitatori potrebbero essere (il condizionale è d’obbligo) coloro che dagli Antichi furono chiamati giganti e a volte divinità o demoni.
Beroso, astronomo, babilonese, sacerdote di Baal Marduk vissuto tra il IV e III secolo a.C., ne parla così:
“Innanzi alla famosa rovina delle acque (1): per la quale perì tutto l’universo mondo; passarono molti secoli; i quali furono conservati fedelmente da nostri Caldei. Scrivono che in quei tempi fu una città grandissima di giganti, detta Enos, intorno al Libano, i quali signoreggiavano tutto l’universo mondo da colà dove si posa il Sole, fino a dove si leva. Questi giganti, confidando nella grandezza e fortezza de corpi loro, inventori dell’armi, opprimevano ogniuno e datisi alla libidine, furono ritrovatori de i padiglioni, de gli stromenti musici e di tutte le delitie. Mangiavano gli huomini, e procuravano gli aborti, facendone delicate vivande. Si mescolavano carnalmente con le madri, con le figliuole, con le sorelle, co maschi, e co bruti, e non era scelleratezza alcuna che essi non admettessero, come disprezzatori della religione e de gli Iddij (2)”.
I miti di tutti i popoli li descrivono in abbondanza, questi antichi visitatori con tutta probabilità erano di razze differenti tra loro, provenienti da luoghi diversi e forse furono coloro che in qualche maniera crearono l’uomo attuale; l’Homo Sapiens Sapiens.
Tutta la “mitologia” umana ce ne parla; il Popul Vuh, l’Epopea di Gilgamesh, e anche la bibbia stessa. Una cosa molto curiosa, è il fatto, che se si parla di Sumeri, Maya, Norreni ecc…, queste antiche storie, sono catalogate come fantasie, invenzioni fantastiche dei popoli, mentre per quanto riguarda la bibbia, queste “leggende” diventano miracolosamente verità assoluta, dogma e parola di un dio universale padre di tutti gli uomini, quindi automaticamente attendibili. Nulla di più falso.
La religione ebraica non ha nulla a che vedere con il trascendente, materia propria dell’antica filosofia greca, del platonismo e del neo platonismo. Ancor più grave è il fatto che il cristianesimo abbia rubato agli ebrei il loro “dio”, accorpando nella sua dottrina parecchi libri del vecchio testamento, che in realtà, nulla hanno a che fare con la visione evangelica pura, che di fatto avrebbe dovuto soppiantare la vecchia fede ebraica, portando in grembo i germi della visione neoplatonica del mondo delle idee e degli archetipi, matrici di ogni cosa in questa terra e nell’universo (3).
Gli Antichi che avevano Grande Saggezza e possedevano il senso del trascendente, avevano un quadro più chiaro del nostro, un esempio viene dato di seguito citando una parte del Formáli di Snorri Sturluson;
Dai loro vecchi avi, impararono che molte centinaia di inverni erano stati contati da quando esisteva la terra, insieme al sole e alle stelle del cielo, ma i percorsi di questi astri erano tra loro diversi. Alcuni seguivano tragitti più lunghi, altri più brevi. Da qui, [gli uomini] sospettarono che ci fosse qualcuno a governare le stelle del cielo e dirigerle secondo la propria volontà, e che dovesse essere forte e potente. E di costui ritennero che, essendo in grado di dominare gli elementi primordiali, fosse venuto ancor prima delle stelle del cielo. Compresero anche che, se questi dirigeva i movimenti degli astri, dovesse anche governare lo splendore del sole, la rugiada dell’aria, i frutti che nascono dalla terra, e ancora i venti nell’aria e le tempeste sul mare. Pur non sapendo dove fosse il suo regno, essi credettero che costui regnasse su tutte le cose della terra e dell’aria, del cielo e dei corpi celesti, del mare e dell’atmosfera (4).
Quanto appena descritto, non ha nulla a che vedere con il gigante sanguinario descritto nei libri della bibbia. Il concetto per cui le radici dell’Europa siano quindi giudaico cristiane, non solo è un errore ma è un insulto agli Avi. La visione del mondo secondo l’ottica giudaica è solo una versione parziale, appartenente ad un popolo solo, una frode mondiale, un falso monoteismo. Racconta vicende che hanno a che fare con un popolo preciso; una tribù di semiti (5) del deserto, che, non erano indoeuropei e nemmeno autoctoni europei.
Da ciò si evince che chi si fregia in Europa, di vivificare la filosofia, la religione e la pratica degli Antenati non può essere cristiano, ebreo o mussulmano, non può nemmeno praticare le forme operative proprie dei semiti, e qui casca l’asino.
L’occultismo di fine 800 inizio 900 ha prodotto un falso storico, non è possibile per un eteno o un tradizionalista pagano compiere pratiche legate alla demonologia, all’Ars Goetia et similia, perché quelli che vengono chiamati demoni, in realtà “demoni” non sono.
Sono semplicemente alcuni di questi esseri, provenienti forse da altri mondi, che erano in conflitto con quello che è stato fatto diventare dio, ovvero; Yahweh, Geova o in qualunque altro modo lo si voglia chiamare, un “individuo” che era a capo di un popolo del deserto, che i cristiani hanno trasformato nel loro dio trascendente ed eternamente misericordioso tramite la trappola dell’interpretazione teologica, invenzione umana delle più terribili utile al solo scopo di dominare le masse con la paura del peccato, la punizione oltre la morte e la dannazione dell’anima.
Questo soggetto si comportava esattamente come i “giganti” descritti da Beroso, uccideva, distruggeva e soggiogava i suoi sudditi con il ricatto.
Anche in Genesi (6) si parla di giganti :Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli degli Elohim videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. Allora Yahweh disse: “Il mio ruach (7) non resterà sempre nell’uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni”. C’erano sulla terra i giganti a quei tempi – e anche dopo – quando i figli degli Elohim si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi. (Genesi 6,1- 4)
Se la tradizione europea ha una sua precisa collocazione, come può essere possibile per un tradizionalista, prendere in prestito “divinità” semite per i propri rituali adducendo la scusa di essere contro il monoteismo e il cristianesimo? Le cose non possono essere mescolate.
I demoni descritti nei grimori sono “individui” rivali di Yahweh, trasformati in “diavoli” dalla teologia cristiana, probabilmente suoi parenti, con propri eserciti di uomini, non esseri spirituali.
In alcuni casi sono invenzioni degli stessi compilatori dei grimori medievali. Potrebbero essere considerati in parte allo stesso modo dei giganti/troll dalla Tradizione Nordica, ma se così fosse, sarebbero comunque entità proprie dei semiti,. In ogni caso assolutamente non sovrapponibili ai Giganti Primordiali della letteratura Nordica e non solo, come ad esempio Ymir (8) e Puruṣa (9).
La stessa stregoneria rurale italiana ha sempre fatto largamente uso di santi e mascheramenti cristiani, esattamente come accade per la quasi totalità delle forme voodoo (10) del centro America e dell’America latina, dove gli schiavi africani hanno mascherato le loro credenze animistiche con i santi venerati dai loro padroni, per il semplice fatto di poter continuare a invocare le forze che conoscevano senza essere uccisi.
La magia cristiana è molto potente e lo è diventata perché si è insinuata nel tessuto sociale mettendo al bando ogni altra forma di magia. Questo è il più grande paradosso della storia della spiritualità umana; maghi neri che negano di esserlo, pur continuando da 2000 anni a praticare una forma di magia coercitiva ed estremamente malvagia, che trova il suo culmine nel battesimo, pratica talmente nefasta da essere applicata a bambini non ancora in grado di scegliere. Nelle ordinazioni della gerarchia ecclesiastica troviamo una prerogativa molto singolare: Matteo 16:19 “Io ti darò la chiave del regno dei cieli; tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli.”
Questo si traduce con una formula ben precisa in cui durante l’ordinazione a vescovo, viene concesso all’ordinando il potere di sciogliere e di legare, caratteristica identica a quella che hanno le streghe. Ciò viene fatto e trasmesso mediante l’imposizione delle mani, pratica anch’essa snaturata e corrotta per fini abbietti, differentemente da come descritto nella Saga degli Ynglingar: Aveva l’abitudine (11), quando mandava i suoi in battaglia o comunque in missione, di imporre loro le mani sul capo dando la benedizione; essi credevano così di garantirsi il successo (12).
Se, si dichiara di non essere interessati alla tradizione giudico cristiana, allora non possono essere usati per le proprie pratiche i demoni descritti nei grimori medievali o altrove, non si può nemmeno avere simpatia per il satanismo, perché satana è un invenzione della chiesa, credere in uno significa affermare l’altra, e ricordo che lo stesso Pietro viene definito da Gesù, Satana;
Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». (Marco 8-32). Se la memoria non mi inganna sul trono di Pietro a Roma siede il capo della chiesa cattolica… a buon intenditore poche parole.
Ora Yahweh, Elohim d’Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu vorresti possedere il loro paese? Non possiedi tu quello che Camos tuo Elohim ti ha fatto possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli che Yahweh ha scacciati davanti a noi. (Giudici 11-23/24)
I demoni (in senso letterale) sono invenzioni, non sono gli avversari metafisici del dio dei cristiani, perché il dio della bibbia non è Dio. Baalzebub, Moloch, Baal Peor, Camos ecc… erano semplicemente antagonisti dell’individuo (mitico o meno) con cui solo una tribù di semiti, gli Ivrim, ha stretto l’alleanza. Non c’è differenza tra un cristiano, un ebreo e un satanista, tutti loro fanno fede agli stessi idoli… e non parlo delle statuette di legno… ma il loro Santuario è vuoto.
Non molti giorni dopo la festa, il ventuno del mese di Artemisio, apparve una visione miracolosa cui si stenterebbe a prestar fede; e in realtà, io credo che ciò che sto per raccontare potrebbe apparire una favola, se non avesse da una parte il sostegno dei testimoni oculari, dall’altra la conferma delle sventure che seguirono.
Prima che il sole tramontasse, si videro in cielo su tutta la regione carri da guerra e schiere di armati che sbucavano dalle nuvole e circondavano le città.
Inoltre, alla festa che si chiama la Pentecoste, i sacerdoti che erano entrati di notte nel tempio interno per celebrarvi i soliti riti riferirono di aver prima sentito una scossa e un colpo, e poi un insieme di voci che dicevano: «Da questo luogo noi ce ne andiamo». (Tito Livio,Guerra Giudaica libro VI 296/299)
Perché dunque dovremmo considerare valide e spirituali fonti che non ci appartengono? Considerare la bibbia un libro sacro e i miti degli altri popoli storie per bambini? Perché un europeo dovrebbe avvalersi di superstizioni abramitiche? Questi ladri ci hanno rubato l’identità, ci hanno fatto credere che il protogenitore di tutta l’umanità fosse nero, che per via dell’evoluzione, delle migrazioni e del clima questi sia diventato bianco. Ci hanno fatto credere in qualcosa di estraneo e ci hanno battezzato contro la nostra volontà, importando con la violenza una dottrina travisata che non aveva nessuna ragione di esistere in Europa.
Gli Antichi Uomini di Asiá non erano della stirpe descritta nel mito sumero accadico del piccone; non erano “quelli dalla testa nera”, i “mescolati” che secondo le fonti si trovavano in Africa e lavoravano al posto degli “dei”. Questi soggetti furono, sempre secondo le fonti sumero accadiche, importati in Mesopotamia (sud dell’attuale Turchia) e lì si moltiplicarono senza controllo. I nostri alberi sono stati tagliati ma non sradicati. I Diar dall’Asia, sono giunti in Europa, probabilmente spinti dalle graduali occupazioni delle loro terre da parte di uomini che avevano un origine diversa dalla loro, come può evincersi dalla Saga degli Ynglingar in cui è scritto:
A sud delle montagne non c’è una grande distanza da Tyrkland, là Ódhinn aveva grandi possedimenti. A quel tempo i capi dei Rùmvejar (romani) si spinsero ampiamente per il mondo sottomettendo tutti i popoli. Molti capi fuggirono dai loro domini a causa della guerra. Ma Ódhinn, poiché era preveggente e conoscitore di magie, seppe che la sua discendenza avrebbe popolato la metà settentrionale del mondo (13).
Riconoscersi non significa essere razzisti, significa valorizzare la propria natura nel rispetto di quella altrui, identità e differenza sono valori aggiunti che non vanno distrutti in nome del profitto globalista e dell’inaridimento dell’intelletto. Sentire il richiamo degli Avi non è una colpa ma una fortuna, la diversità è una ricchezza non una pena. Il Padre di cui parla quella figura mitologica che è il cristo, non è lo stesso “dio” descritto nella bibbia, però cristiani ed ebrei venerano lo stesso sanguinario mostro e gli rendono tributo da millenni e pretendendo che tutte le le genti della terra facciano lo stesso, i mussulmani ne adorano un altro della stessa pasta che è parente stretto del primo. Pur se tutte le tradizioni hanno elementi comuni, hanno senza dubbio alcuno differenze molto profonde, queste peculiarità meritano rispetto, ognuno di noi ha il diritto di riscoprire chi è, da chi discende, affrancato dalla superstizione. Ognuno ha il diritto e il dovere di seguire il richiamo del suo sangue e nel caso sia necessario “dare battaglia”. Questo significa libertà.
Autore dell’articolo: A.L.V.
Note:
(1) Diluvio universale.
(2) “Le Antichità di Beroso Caldeo” tradotte da Francesco Sansovino nel 1583.
(3) È vero, è vero senza errore, è certo e verissimo. Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolo di una cosa sola. (Tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto, primo e secondo punto).
(4) Da https://bifrost.it/GERMANI/Fonti/EddaSnorri-1.html
(5) Discendenti di Sem (In vecchiaia, Nói divise il mondo tra i suoi tre figli. A Cham diede la parte occidentale, a Japheth quella settentrionale ed a Sem quella meridionale, fondando quella partizione da cui sarebbe poi derivata la divisione del mondo in tre parti. Snorri Sturluson, Edda in Prosa, Prologo)
(6) Il libro della Genesi è particolare, parrebbe essere una copia di ben più antichi codici sumero accadici, probabilmente la Genesi di Eridu (letteralmente casa costruita lontano). Esistono tracce fisiche del luogo descritto nel codice corrispondenti a circa 11 km a sud dell’antica città di Ur, nell’attuale Iraq che secondo le cronache fu distrutta dal diluvio circa nel 3.800 a.C. In Genesi fino a un certo punto si parla genericamente di Elohim (termine plurale non traducibile ma tradotto con Dio) fino al punto 4b del capitolo 2 dove viene fatta menzione dell’Elohim Yahweh, ovvero uno solo di questi Elohim, colui che anche in questo caso la teologia cristiana ha impropriamente trasformato in Dio (in senso metafisico e trascendente). Detto ciò Genesi, almeno in parte, ha caratteristiche universali, diversamente dalla quasi totalità dei libri che compongono la bibbia, che sono a esclusivo appannaggio della discendenza di Sem. Quanto appena descritto, se escludiamo l’influenza cristiana del tempo in cui scrisse, potrebbe essere alla base della scelta di Snorri Sturluson d’inserire nel prologo all’Edda in Prosa avvenimenti sovrapponibili alla prima parte di Genesi e al diluvio.
(7) Comunemente tradotto con spirito, ma in realtà la parola non è traducibile, in ogni caso non può essere intesa come lo spirito santo inventato dai teologi cristiani accomunato a questa parola.
(8) Nato al principio del tempo, nel mezzo del Ginnungagap, dalle brine velenose del Niflheimr che si fondevano al calore del Múspellsheimr, Ymir fu il primo degli esseri. Era saggio ma anche malvagio, come furono tutti i suoi discendenti.
(9) “Uomo cosmico”: l’essere primordiale increato che, secondo i Veda, fu sacrificato per dare origine al mondo manifesto.
(10) Per avere un’idea più radicale sull’argomento vedere i Dogon del Mali, popolo non contaminato dal cristianesimo dall’ebraismo e dall’islamismo.
(11) Ódhinn.
(12) Saga degli Ynglingar, Trad. di. G. C. Isnardi, Cap. 2.
(13) Saga degli Ynglingar, Trad. di. G. C. Isnardi, Cap. 5.