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Stregoneria (Fjölkungi, la molta Conoscenza)

La stregoneria, meglio conosciuta anche con il termine norreno di Fjölkungi (molta conoscenza) è generalmente considerata un insieme di pratiche magico-rituali, il cui obiettivo è influenzare positivamente o negativamente persone e situazioni. C’è del vero in questa breve spiegazione, benché si tralascino alcuni concetti base.

Sulla Stregoneria sono stati scritti fiumi di parole dando spesso un taglio puramente personale. Non è mia intenzione dilungarmi qui su un argomento così arcaico e complesso. Mi limiterò a segnalare alcune caratteristiche della Stregoneria in generis evidenziandone alcuni aspetti che non sempre vengono presi in considerazione.

Per comprendere ciò che segue è necessario fare un rapido salto temporale nei tempi arcaici. È assodato che la prima Pratica magico-spirituale, mediante la quale l’uomo ha potuto contattare ed interagire con il divino, è stato lo Sciamanesimo.

È altresì appurato che lo Sciamano (uomo o donna che fosse), annoverava una vasta gamma di peculiarità. Mircea Eliade nel suo saggio “Lo Sciamanismo” lo definisce “un tecnico dell’estasi”. Di fatto è una sorta di mistico capace di dominare il fuoco, di interagire con gli spiriti, di viaggiare tra i vari Piani dell’esistenza, di proteggere la propria comunità, di occuparsi della fertilità di questa, di accompagnare le anime dei defunti a destinazione, di divinare, di guarire, di proteggere e difendere… anche di attaccare. Davide Melzi nel suo libro “Lo Sciamanesimo Boreale” sostiene che in molti corredi di Sciamani sono state trovate armi, punte di freccia, archi (che per inciso non venivano usati solo come strumento monocorde in sostituzione al classico Tamburo), addirittura una piccola corazza.

Da tutto ciò appare chiaro che il compito dello Sciamano non era solo quello di guarire o propiziare la fertilità, come romanticamente nella new age si vorrebbe far credere. Lo Sciamano era e rimane un baluardo per la propria tribù e perché ciò avvenga, non si risparmia nemmeno un attacco mortale ai propri nemici, cosa che per esempio con fanno un Uomo o Donna Medicina (anche qui la confusione tra questa figure regna sovrana), il cui compito è specificatamente quello di guarire.

In quest’ottica pertanto, lo Sciamano è a tutti gli effetti uno Stregone, ossia un individuo che mediante l’uso degli elementi della Natura, mediante le proprie Conoscenze, i suoi Alleati e, non ultimo, il proprio Potere Personale, è in grado di ottenere degli effetti molto pratici e materiali, effetti che potremmo dire con molta tranquillità, meramente utilitaristici.

Fjölkungi (la Stregoneria) è proprio questo: la capacità di ottenere degli effetti utilitaristici, oltre che avere una connessione diretta con l’Oltremondo e con i defunti.

Il problema è che chi si dedica alla Stregoneria, spesso tralascia l’elemento base sul quale il Fjölkungi si fonda: lo Sciamanesimo, perché essa deriva proprio da questo. Può valere la pena ricordare ciò che ho scritto all’inizio di questo articolo e cioè che esso è stata la prima Pratica magico-spirituale mediante la quale l’uomo ha potuto contattare ed interagire con il divino. Magico-spirituale! Senza l’integrazione dello spirituale la pratica magica diventa fine a se stessa e priva di una crescita trascendente, o religiosa, se ai più piace questo termine.

Ed è purtroppo ciò che troppo spesso accade ai nostri tempi. Il desiderio di ottenere effetti sulla materia è oggi un dato di fatto della maggior parte di persone che si avvicinano alla Stregoneria, le quali, erroneamente, pensano che basti conoscere qualche rituale, usare erbe o candele, interpellare qualche divinità (spesso anche di pantheon diversi), come se poi le Forze Divine si scomodassero a prestare attenzione a coloro che le interpellano per ottenere dei benefici, pur non appartenendo realmente al loro Culto…

È per questo motivo che nel nostro Centro Studi si parla di Stregoneria ad impianto sciamanico. Ottenere benefici utilitaristici non è certo sbagliato, anzi (viviamo nella  materia e pertanto essa va tenuta nella giusta considerazione), ma la materia deve andare di pari passo con la crescita spirituale e individuale.

Ecco il motivo per il quale nella Stregoneria ad impianto sciamanico si apprendono tecniche, rituali e modalità operative, senza però tralasciare l’aspetto della spiritualità che nel nostro caso viene mediata da un elemento imprescindibile e indispensabile: le Rune, approcciate e trattate in modo concretamente tradizionale. Del resto, dopo 47 anni di Pratica tradizionale non potrebbe essere altrimenti.

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